Quando si esamina un investimento, ad esempio il profilo di rischio/rendimento di un portafoglio, è sempre più consueto valutare la performance rispetto a particolari criteri ESG, acronimo di Environmental, Social, and Governance. A tal proposito ne abbiamo parlato con Cristiana Falcone, che sul suo blog aveva già trattato il delicato argomento.
Che cos’è l’ESG? Definizione e criteri
L’acronimo ESG, che sta per Environmental, Social, and Governance, comprende una serie di elementi di valutazione utilizzati nel settore finanziario per valutare la redditività a lungo termine degli investimenti. Sta diventando sempre più popolare analizzare la performance rispetto a determinati criteri ESG quando si valuta un investimento, ovvero il profilo di rischio/rendimento dei portafogli. Il rating ESG è una valutazione composita che convalida la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo in termini di impegno nei confronti di problematiche ambientali, sociali e di governance. Le emissioni di anidride carbonica, l’efficienza nell’uso delle risorse naturali (come l’acqua), l’attenzione ai cambiamenti climatici, l’espansione demografica, la biodiversità e la sicurezza alimentare sono tutti esempi di impatto ambientale. Il rispetto dei diritti umani, le condizioni di lavoro, l’equità e l’inclusione nel trattamento delle persone rientrano nella sfera sociale. La presenza di amministratori indipendenti, le politiche di diversità (di genere, di etnia, ecc.) nella composizione del consiglio di amministrazione e la retribuzione del top management legata agli obiettivi di sostenibilità fanno parte della sfera della governance. I rating ESG sono creati da organizzazioni specializzate nella raccolta e nell’analisi di dati sugli aspetti di sostenibilità delle operazioni di un’azienda, provenienti da una varietà di fonti interne ed esterne, tra cui informazioni pubbliche, documenti aziendali, dati provenienti da autorità di regolamentazione, associazioni di categoria, sindacati e organizzazioni non governative (ONG). Sono possibili anche visite in azienda e colloqui con i dirigenti. Il termine ISR, acronimo di Investimento Sostenibile e Responsabile, viene utilizzato per identificare alcuni investimenti. Quando si esaminano aziende e istituzioni, un investimento viene classificato come sostenibile e responsabile se genera valore sia per l’investitore che per la società nel suo complesso, attraverso un piano a medio-lungo termine che incorpora ricerche finanziarie e ESG.
Come viene calcolato il rating ESG?
Il World Economic Forum ha recentemente creato un metodo per analizzare il rating ESG utilizzando criteri più precisi e condivisi. Questi includono indicatori e comunicazioni “ambientali, sociali e di governance” per i mercati finanziari, gli investitori e la società. Si basano sui principi fondamentali ESG di governance, pianeta, persone e prosperità. Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, ha riesumato il concetto di “capitalismo degli stakeholder” alla conferenza di Davos del gennaio 2020. I leader aziendali possono utilizzare il capitalismo degli stakeholder per andare oltre le loro responsabilità legali e affermare le loro responsabilità sociali. Hanno il potenziale per avvicinare il mondo al raggiungimento di obiettivi comuni, come quelli derivanti dall’accordo di Parigi sul clima o dagli SDG. Schwab: “Le aziende si impegnano non solo a misurare ma anche a discutere chiaramente le loro azioni sociali e ambientali”. Questi benchmark forniscono un sistema di reporting “universale”, con metriche comuni e report coerenti per aiutare le aziende a dimostrare la creazione di valore a lungo termine. Un ostacolo importante è spesso l’assenza di dati di alta qualità nel reporting ESG, come rilevato da leader aziendali, investitori e autorità di regolamentazione. Le aziende stanno cercando di migliorare i propri dati e le relative analisi, con l’aiuto di una nuova classe di consulenti e revisori.
A proposito di Cristiana Falcone
- Cristiana Falcone vanta oltre 20 anni di esperienza professionale nella elaborazione di strategie ed implementazione di partnership per lo sviluppo del business maturata collaborando con i leader di aziende multinazionali (SONY, Shell, Revlon), interagendo con organizzazioni governative internazionali (ILO, IFAD, FAO, UNDCCP, IADB) e operando nel mondo dei media (Radio Televisione Italiana, Gruppo Espresso, Univision, Viacom).
- Nel 2004 dirige la sezione Media, Intrattenimento, Informazione e Sport del World Economic Forum per poi diventare Senior Advisor dell’Executive Chairman e Fondatore che le affida in particolare la responsabilità dello sviluppo di servizi e prodotti innovativi e la valutazione del rischio geopolitico legato alle tecnologie emergenti. Dal 2006 è CEO e membro del Consiglio di Amministrazione della JMCMRJ Sorrell Foundation che promuove iniziative innovative globali nell’ambito della salute, dell’educazione e della riduzione della povertà per il raggiungimento degli obiettivi UN SDG. È membro dei Consigli di Amministrazione del Paley Center for Media, di Internews, della Tufts University, del Summit Institute e della Fondazione Guido Carli.